04 dicembre 2024 •

AUTOSTRADE PER L'ITALIA, AL VIA LA NUOVA CAMPAGNA "LA LIBERTÀ È MOVIMENTO"

Immagine per AUTOSTRADE PER L'ITALIA, AL VIA LA NUOVA CAMPAGNA

NELLO SPOT, SULLE NOTE DI GABER, IL FUTURO SOSTENIBILE DELLA RETE RACCONTATO DALLA FANTASIA DI DUE BAMBINI DIVENTA REALTÀ GRAZIE AL LAVORO DEGLI OPERAI DEL GRUPPO ASPI

Roma, 4 dicembre 2024 – Parte oggi la nuova campagna istituzionale del Gruppo Autostrade per l'Italia. Caratterizzata dal claim “La libertà è movimento”, questa campagna ricorda il ruolo centrale dell’autostrada come simbolo di connessione di luoghi e di libertà delle persone: libertà di viaggiare, di conoscere, di scegliere il proprio percorso, secondo le proprie esigenze e i propri tempi. 

Libertà è partecipazione diceva Giorgio Gaber. Ed è proprio sulle note della sua “Libertà” che il Gruppo Aspi ha scelto di costruire lo spot in onda da oggi sulle principali televisioni nazionali, per ricordare il valore - non solo economico - di un’infrastruttura che ha cambiato radicalmente la vita del Belpaese.

Lo spot si sviluppa in un alternarsi di immagini in cui protagonisti sono i fruitori più abituali delle autostrade: dalla famiglia in partenza per un viaggio, a una coppia di motociclisti, a un autotrasportatore, fino alle maestranze e i tecnici che ogni giorno lavorano nei cantieri del Gruppo. A portare avanti il racconto è la fantasia di due bambini che immaginano e costruiscono la rete del futuro. Le idee e i movimenti dei due fratelli, impegnati a realizzare il progetto giocattolo di uno svincolo autostradale, si traducono nei gesti e nelle azioni delle donne e degli uomini a lavoro nei grandi cantieri autostradali. Più il giocattolo prende forma, più la rete autostradale si popola di storie di persone in viaggio. Tutti i protagonisti via via si ritrovano in un’area di servizio e ciascuno partecipa alla costruzione del gioco dei bambini che, nella chiusa dello spot, si trasforma nel nuovo logo del Gruppo Autostrade per l’Italia.

Una narrazione che sottolinea il ruolo che la rete autostradale ha avuto e continua ad avere nello sviluppo economico e sociale del nostro Paese. Un paese che proprio grazie all’asset autostradale è libero di muoversi, di raggiungere territori e persone. Una rete che è oggi protagonista di un grande piano di rigenerazione, portato avanti dal Gruppo Aspi per traghettarla nel futuro della mobilità, sempre più digitale e sostenibile.

La campagna, concepita dall’agenzia Meta Europe Production con la direzione creativa di Luca Josi e Allegra Scattaglia, è stata prodotta da Think/Cattleya per la regia di Igor Borghi e la post produzione di M74. Le immagini sono state girate lungo la A1 Panoramica che attraversa l’appennino tosco emiliano e nei cantieri di Aspi per la realizzazione della nuova galleria San Donato, lungo il tratto toscano della Autosole. Gli uomini e le donne impegnate nei cantieri non sono attori, ma sono effettivamente le maestranze a lavoro per la costruzione del nuovo tunnel.

Lo spot sarà trasmesso sulle principali reti televisive nazionali, in radio e nei cinema. La campagna sarà declinata anche sulle principali testate nazionali (quotidiani cartacei e online), oltre ad affissioni multi-soggetto che ritraggono le più belle infrastrutture autostradali della rete Aspi. L’iniziativa è infatti arricchita dagli scatti dal fotografo artista Iwan Baan che attraverso un punto di vista originale (un volo in elicottero) ha immortalato la complessità della nostra rete e il suo armonico incontro con la natura e le bellezze del nostro Paese. 

La campagna è inoltre caratterizzata dal nuovo brand di Autostrade per l’Italia, realizzato con la direzione creativa di Inarea di Antonio Romano. 

“Per il nostro Gruppo – afferma la Presidente di Autostrade per l’Italia Elisabetta Oliveri - questa non è solo la campagna di comunicazione di un nuovo brand, ma è anche il modo per sottolineare il ruolo insostituibile della rete autostradale che, nel corso dei cento anni dall’avvio del suo sviluppo ad oggi, ha cambiato le abitudini degli italiani e fortemente contribuito allo sviluppo del nostro Paese. La funzione delle autostrade, così rilevante a livello sociale da poter assumere anche la dimensione simbolica mostrata nella nostra campagna, è destinato a rimanere centrale per molto tempo ancora. Perciò questa iniziativa è anche l’opportunità per confermare, attraverso le immagini dei colleghi e colleghe nei nostri cantieri, l’impegno con cui ogni giorno le persone del Gruppo Autostrade per l’Italia lavorano per rendere la rete sempre più tecnologica e sostenibile.”

“Questa iniziativa - afferma l’Amministratore delegato di Autostrade per l’Italia Roberto Tomasi - è una tappa importante del percorso di profonda trasformazione intrapreso dal nostro Gruppo negli ultimi anni. Un percorso partito all’indomani della tragedia del Ponte Morandi, un evento doloroso che ha cambiato radicalmente la nostra organizzazione e suoi approcci operativi. Quello di oggi è un momento di apertura verso l’esterno per rendere conto del grande lavoro che stiamo facendo per assicurare una rete autostradale sempre più sicura, efficiente e moderna al nostro Paese. La campagna vuol parlare a chi ogni giorno vive l’autostrada, ricordando di quanto ognuno di noi abbia legato un momento o un’intera professione a questa infrastruttura che nel tempo ha cambiato le abitudini delle persone, favorendo lo sviluppo dei territori. Infine, questo vuole esser un omaggio alle diecimila persone di Aspi che, con senso di responsabilità, ogni giorno si prendono cura della rete dimostrando l’orgoglio di far parte di un grande Gruppo”.

IL BRANO DI GIORGIO GABER

La “Libertà” di Giorgio Gaber è un brano che ha coinvolto intere generazioni che hanno fatto proprie parole e melodia, che hanno compreso il significato che l’artista ha voluto comunicare, plasmandolo nella vita di ogni giorno. Con la sua forza espressiva e il suo messaggio universale, ha saputo attraversare il tempo, trovando nuove interpretazioni e significati a seconda dei momenti storici e delle sensibilità collettive. La libertà non si limita a rappresentare un’idea astratta, ma si confronta con la concretezza della realtà, diventando un inno alla partecipazione e all’impegno personale, dalle battaglie politiche e sociali del passato alla ricerca di uno spazio per esprimere sé stessi in un mondo sempre più interconnesso, non privo di complessità. Eppure, il cuore del messaggio di Gaber rimane intatto, con la libertà che non è mai isolata ma si realizza nella relazione con gli altri, nella capacità di incidere sul mondo che ci circonda. Per questo, la campagna che si fonda sul claim “La libertà è movimento” aderisce alla perfezione alla capacità del brano di sapersi adattare ai tempi e di restare attuale, di essere senza tempo, capace di parlare a ogni generazione.

“Siamo felici che un brano così forte e identitario del repertorio di Giorgio Gaber sia diventato il fil rouge di una campagna importante, caratterizzata da una creatività originale. Questo progetto, che la Fondazione ha sostenuto sin dalla fase embrionale, mette in luce come il concetto di libertà sia presente nella vita quotidiana, nelle azioni che plasmano il futuro e nel viaggio come simbolo di crescita e scoperta” commenta Paolo Dal Bon, Presidente della Fondazione Giorgio Gaber. “Libertà è partecipazione’ rifletteva le sensibilità e i temi del momento storico in cui fu scritta, lanciando un invito all’impegno e alla partecipazione attiva. Oggi, quella libertà si traduce nella possibilità per ciascuno di lasciare un segno significativo nella propria vita, in quella degli altri o nella collettività. Garantire sempre questa opportunità all’individuo è il vero significato di libertà. Un messaggio davvero importante che siamo contenti possa risuonare ed essere assorbito dalle nuove generazioni anche con questa campagna”.  “Gaber stesso – conclude Dal Bon – ha viaggiato tanto, percorrendo le autostrade in occasione delle sue infinite repliche teatrali, spostandosi da una città all’altra. Lo racconta anche ne L’illogica allegria, nel celebre passaggio “da solo lungo l’autostrada alle prime luci del mattino… io sto bene”.